A-mors: Assenza di Morte Amore inteso come vibrazione dell’Universo.

CINETICA- MANGIA PREGA AMA

di Paolo Cavaleri

CINETICA – Possono arrivare quei momenti in cui si perpetua una incapacità di poter essere felici, di potersi ancora entusiasmare per qualcosa.
In una società veloce ed obbligatoriamente efficiente come la nostra, oserei dire globalizzante e freneticamente consumistica, arrivano interi periodi di appiattimento del tempo, dove i giorni sono tutti uguali per mancanza di desideri e prospettive intangibili.
Possiamo noi, esseri mortali, corporei che si orientano attraverso i cinque sensi, in un tempo finito, percepire qualcosa di infinito?
Forse per essere in armonia in questo universo dovremmo percepire il meglio delle nostre qualità.


Ricorda chi sei perché sei la fonte di ogni tuo problema e soluzione, rimembra la primordiale vibrazione.
È la forza più naturale, quella più invisibile ma onnipresente.
Che si vinca o si perda, sarà la maggior motivazione per vivere una vita più completa: l’Amore.


Mangia Prega Ama (2010) – il film

Avevo la scoraggiante sensazione che la profezia di Ketut si stesse avverando


Elizabeth Gilbert (Liz) abita a New York ed è sposata con un uomo molto innamorato di lei.
Ha diversi amici e una affermata professione di scrittrice. Un giorno si reca a Bali per ideare un articolo e segue il consiglio di incontrare Ketut, lo sciamano del posto.
Quest’uomo di età indefinibile le farà una curiosa profezia:

-“ Sei una grande viaggiatrice, avrai una lunga vita, molti amici , molte esperienze, due matrimoni, perderai tutti i tuoi soldi ma riuscirai a riaverli e anche più. Poi tornerai qui a Bali, mi insegnerai la tua lingua e in cambio ti insegnerò tutto quello che so ”- .

Dopo sei mesi, nonostante abbia creato negli ultimi anni un rapporto col marito, prende la decisione di divorziare, causa le diverse prospettive: lui desiderava una vita stabile da costruire attorno a un nucleo, mentre a lei non bastava rimanere ferma in America.
Un tempo appassionata alla vita, Liz si sente bloccata e inizia una relazione con un giovane attore.
Affettuosamente chiamato da lei “Il Buddha di Brooklyn” per le sue credenze, vede la sua iperbole amorosa durare ben poco per finire nella completa e spietata svalutazione di sé stessa.
Volendo dunque affrontare la sua vera natura partirà alla ricerca della propria parola, quella che meglio la descrive.

Sapori e meraviglie in Italia

A Roma conosce Sophie, una turista svedese che la introduce in un gruppo di amici dove potrà apprezzare il tempo presente come figlio della passata e gloriosa cultura romana.
Amor Vincit Omnia, l’Amore vince su tutto, una delle tante locuzioni latine argomentate da Giovanni, suo cicerone, o Carpe diem, cattura il momento, nell’arte accompagnata dal latino per conoscere la lingua italiana. Una lingua che Liz parlerà con entusiasmo, così godendo del buon cibo capirà che gli americani fanno intrattenimento ma non conoscono il piacere. Nella città eterna, e poi a Napoli, con il vocabolario dei gesti, tra gli italiani con il loro amore per le donne, il loro dolce far niente e la passione per la famiglia.
Durerà giusto il tempo necessario per riorientare la propria ricerca.

Meditazioni in India

Il giardino della meditazione, sarà qui, con silenti regole di introspezione che dovrà provare a cimentarsi in una spiritualità estranea alle sue esigenze. Conosce Richard, un altro americano, e comincia a imparare che l’unica cosa da controllare è la possibilità di scegliere i propri pensieri.
Partecipando a un matrimonio indiano di una ragazza del luogo, potrà riflettere intensamente sui sentimenti per l’ex marito, dove la cosa più difficile, a un certo punto, è il riuscire a perdonarsi per i disagi ed errori del passato.

La risposta in Indonesia

Tornata a Bali come le era stato predetto da Ketut, si ripresenta a lui tentando la ricerca per una nuova via, e qui, fra i colori, i suoni e gli antichi misteri di una tradizione che si rivela solo negli occhi degli abitanti, che sembrano essere tanti quanto i turisti di tutto il mondo, conoscerà Felipe, un simpatico brasiliano che vive a Bali da diverso tempo.
Divorziato come Liz, Felipe si apre a lei e forse, la parola tanto cercata per descrivere la sua avventura verrà trovata.




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Mangia Prega Ama è un film del 2010 per la regia di Ryan Murphy. Attori ben conosciuti costruiscono lo sceneggiato: Julia Roberts, James Franco, Javier Bardem, Billy Crudup, Richard Jenkins e il più nostrano Luca Argentero. Candidata al People’s Choice Award per la miglior attrice cinematografica del 2011, Julia Roberts è un personaggio alla ricerca dell’amore inteso come affetto per sé stessi, prima di poter continuare ad amare gli altri.
Alcuni flashback sulle sue storie personali irrompono tra gli affetti che colorano la sua vita.
Nella città eterna trova amore per sé, meravigliandosi per il cibo quanto per l’arte di Caravaggio e Michelangelo, ma soprattutto prova la gratitudine di far parte di un presente ricco di relazioni familiari.
In India col credo “Dio risiede in voi … è voi” dove Dio è amore e l’Amore è una vibrazione, qui Liz ritorna sui passi perduti per perdonarsi.
Infine in Indonesia per qualcuno di inaspettato e creare qualcosa che sapeva distrutto.
A Bali dunque, per la ricerca della felicità, Non troppo Dio non troppo Io, per un sé equilibrato in quella stessa pace che si riflette nella nuova esperienza.

-“Non ho bisogno di amare te per provare che amo me stessa ”-.
Questo afferma per giustificare la paura di lasciarsi andare.
Ma è sempre Ketut a suggerirle una visione più olistica:
-“ Perdere tuo equilibrio per amore è parte di vivere vita equilibrata ”-,
quella che Liz poi chiama la fisica dell’anima.
Forse amare un poco sé stessi prima, può farci amare gli altri meglio di quanto credevamo dopo.
Ella amandosi aiuterà una sua nuova amica nella realizzazione di un sogno nel cassetto, riunendo i puzzle dei suoi viaggi e lenendo i dolori che l’hanno spinta a intraprenderli.
A New York si sentiva rassegnata, incapace di entusiasmarsi per qualcosa, le sue intenzioni erano fuori dal coro della normale omologazione sociale.
Parte, perché come dice è alla ricerca di qualcosa che possa farla meravigliare.

Ai personaggi della storia, come a noi nei nostri programmi di vita, sfugge la visione più amplificata dell’esistenza.
Non credo sia importante provare amore verso una persona, un hobby o una filosofia, perché viene naturale, siamo umani.
Quello che conta è il potere vibrazionale di quella corda appena toccata … ti accorgerai che se la tonalità emessa ti farà sorridere allora è la tua melodia personale, ricorda comunque che lo strumento può avere altre corde e queste porteranno alla composizione della tua nuova musica.
Se incontrerai qualcuno con cui cantare allora troverai condivisione dell’equilibrio.
Magari questo si distruggerà, ma nel film troverai una riflessione interessante:
La distruzione è la via per la trasformazione.
Dobbiamo essere sempre preparati a ondate infinite di trasformazioni
.

Ecco … quando le nostre vite saranno vissute con e per Amore, potremo danzare fra i mille equilibri a venire.
Sarebbe bello vivere potendo seguire uno dei consigli del film:

-“ Non guardare mai il mondo con la testa, guardalo col cuore. In questo modo conoscerai Dio ”- .

Buona visione.

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